martedì 14 marzo 2017

Separazione o comunione dei beni? pro e contro


In genere quando sento parlare di separazione mi viene inevitabilmente in mente quella relativa alla rottura di un legame matrimoniale e quindi alla separazione consensuale o giudiziale. Ma oggi voglio parlarvi di separazione o comunione che riguardano il regime fiscale dei beni della futura coppia.
Il fatto che io sia un investigatore privato mi ha portato più volte ad affrontare questo argomento in quanto molti clienti hanno in più occasioni, deciso di assumermi per effettuare investigazioni prematrimoniali al fine di intraprendere una decisione anche puramente economica, quindi vorrei darvi qualche consiglio o parere personale.

Premessa:
Gli Articoli 143 e 147 del Codice Civile, che regolano il matrimonio civile, sanciscono gli oneri economici di entrambi i coniugi nei confronti della famiglia e dei figli. La legge consente agli sposi di scegliere tra due regimi patrimoniali quello che meglio permetta loro di adempire ai suddetti doveri: la comunione dei beni o la separazione dei beni.
Tale scelta potrà essere effettuata sia in sede di rito civile che di rito del matrimonio cattolico: al termine della cerimonia il sacerdote o l'ufficiale di stato civile annoterà tale decisione sull'atto di matrimonio. Se gli sposi non espliciteranno alcuna scelta, dal 20 settembre 1975 per legge il regime patrimoniale legale della famiglia sarà in automatico la comunione dei beni.
La scelta del regime patrimoniale potrà essere modificata con atto pubblico di fronte ad un notaio in qualsiasi momento della vita matrimoniale.
Cosa è la comunione dei beni
Scegliere come regime patrimoniale la comunione dei beni vuol dire che tutti i beni acquistati dopo le nozze sono di proprietà di entrambi i coniugi.
In particolare, si intende che saranno di proprietà comune:
  • Tutte le proprietà comprate dopo il matrimonio, anche se acquistate separatamente dai due coniugi. Si intende quindi case, terreni, negozi, automobili, fatta eccezione di beni personali.
  • I rendimenti dei beni propri di ciascun coniuge, ad esempio quelli bancari.
  • Le aziende gestite da entrambi i coniugi e costituite dopo il matrimonio.
  • Gli utili e gli incrementi dell'azienda di proprietà di uno dei due precedentemente alle nozze, ma gestita da entrambi dopo il matrimonio.

Il regime patrimoniale del matrimonio non ha nulla e sottolineo NULLA a che vedere con i sentimenti, la vastità del vostro amore o cose simili; al momento del fatidico SI, sarete chiamati ad effettuare una scelta che è meramente burocratica.
Sicuramente ne avrete discusso fino allo sfinimento con il vostro futuro coniuge leggendo ovunque ed informandosi con chiunque...le chiacchiere stanno a zero, con la separazione dei beni ciò che possedete prima e dopo il matrimonio resterà personale, mentre con la comunione dei beni tutto ciò che avrete dopo il matrimonio sarà parte del patrimonio di famiglia; comunque vada, in un futuro lontano le eredità saranno tutelate.
Personalmente credo che la cosa migliore sia sempre e comunque la separazione dei beni, si spera che vada sempre tutto bene naturalmente, ma se il diavolo ci mette lo zampino, si rischia davvero di finire tutti in miseria, faccio un esempio: una coppia di miei amici si è sposata a Roma, in comunione dei beni, convinta che se avessero optato per la separazione dei beni, avrebbero messo in discussione il loro amore; per farla breve hanno fatto qualche debito con le banche per via dell’acquisto di una casa, poi con la crisi, si sono ritrovati senza lavoro e nella situazione di non poter pagare più le rate del mutuo! Un casino perché anche se il mutuo è intestato a lui e la casa a lei, come anche la macchina, ora non dormono sonni tranquilli e da quel che ho capito si stanno informando sulla possibilità di cambiare il regime patrimoniale…
In separazione dei beni, tutti i vostri beni saranno comunque vostri se contestati, i debiti invece rimarrebbero solo in capo ad uno dei due coniugi così ché, il patrimonio dell’altro potrà sostenerlo ed aiutare la famiglia ad andare avanti in caso di difficoltà, inoltre i redditi con la comunione dei beni faranno cumulo e le tasse pagate saranno superiori…Quindi sempre meglio mettersi al sicuro, non credete?!

La separazione dei beni non è relativa solo se succede qualcosa in quanto coppia ma soprattutto per questioni fiscali ed immobiliari ...la separazione dei beni tutela i coniugi non per le questioni relative alla coppia ad un eventuale separazione, ma tutela la coppia nel caso di un finanziamento, per pagare meno tasse o per questioni meramente fiscali. Poi, indipendentemente da ciò, potrete avere la casa cointestata, il conto cointestato ...ma la separazione dei beni non c'entra nulla con la vostra personale gestione delle finanze e delle eventuali proprietà.
La questione è comunque molto più complessa, ma in linea di massima fate questo ragionamento (molto semplificato): In regime di separazione dei beni, se dopo il matrimonio vengono acquisite dei beni mobili od immobili che sono intestate solo ad uno dei coniugi, queste sono dell'intestatario. Ma è un concetto molto vago e generico, difatti in giurisprudenza si possono trovare tante interpretazioni che stravolgono questo concetto!

In tutto questo districarsi di norme e di ragionamenti su come difendere il futuro patrimonio di famiglia, c’è chi la pensa diversamente. Ho conosciuto moltissime persone favorevoli alla comunione dei beni perché semplicemente la parola "separazione" nel loro matrimonio non doveva proprio esistere; La scelta del regime patrimoniale non ha niente a che fare con l'amore è il matrimonio ma solo come la famiglia si dovrà interfacciare con lo stato, allora suggerirei ai giuristi di cambiare il nome a queste due opzioni al fine di non condizionare le scelte fiscali della futura famiglia.



Cosa può fare un investigatore privato?



Negli ultimi decenni si parla molto di investigatori privati e agenzie investigative: detective messi alle calcagna di lavoratori dipendenti apparentemente in malattia o in permesso legge 104, di mariti e mogli fedifraghi, di soci e dipendenti che potrebbero svelare a terzi i segreti industriali o girare i clienti ai concorrenti per attuare una concorrenza sleale; a questo punto la domanda è d’obbligo… è consentito dalla legge far pedinare una persona, utilizzare registratori e, in definitiva, ingaggiare un investigatore privato? Che valore hanno le loro risultanze all’interno di un processo?
Iniziamo subito col ribadire che è legale assumere un investigatore privato, a prescindere dallo scopo per il quale questo viene ingaggiato e dalla persona che sarà oggetto di accertamenti; ciò che potrebbe essere illecito è la modalità con cui l’investigatore svolge il proprio incarico professionale. Il garante della privacy ha emanato una sorta di codice disciplinare per gli investigatori, la cui attività non può mai andare in contrasto con le norme che tutelano la privacy.
La responsabilità penale è personale, quindi se l’investigatore viola tali norme, sarà lui a risponderne e non il cliente, a meno che questi non gli abbia espressamente commissionato una specifica attività illegale.
Dunque, è consigliato lasciare l’investigatore libero di svolgere le proprie indagini per come meglio intende procedere in relazione al caso specifico, consapevole egli, di ciò che è legale e ciò che non lo è, e comunque, diversamente, rispondendo solo lui dei reati commessi.
Per svolgere l’attività di investigatore privato il professionista deve essere munito della licenza rilasciata dal Prefetto. 


L’investigatore privato può occultare microspie o registratori in auto o a casa?
L’uso di microspie, microcamere e micro registratori è vietato dalla legge. Quindi non  lecito utilizzare, ad esempio, nel contesto di un procedimento di separazione, l’audio di una conversazione telefonica intrattenuta dal soggetto indagato, all’interno della propria autovettura, nella quale l’investigatore privato abbia occultato di nascosto un registratore.


Le registrazioni e le foto prodotte dell’investigatore privato, sono valide?
La legge stabilisce che le riproduzioni meccaniche (come le fotografie o le registrazioni audio) sono considerate prove solo se non contestate dalla parte contro la quale sono prodotte. Per far fronte a questo problema la giurisprudenza ha reso possibile completare la prova con la testimonianza orale dell’investigatore privato il quale potrà essere chiamato a confermare i fatti e le circostanze di cui si è reso testimone e che ha registrato o fotografato, rendendo in tale modo, “provati” i relativi eventi documentati in modo meccanico.
 
L’investigatore privato può pedinare una persona?
L’investigatore è libero di pedinare la persona da lui attenzionata, senza che ciò però possa diventare una molestia e, quindi, in modo persecutorio, continuativo e assillante o in condizioni da stalkerizzare la vittima. A riguardo la Cassazione (Cass. sent. n. 48264 del 20.11.2014) ha detto che il pedinamento diventa reato qualora la vittima, accorgendosi di essere seguita, subisca un disagio e venga spaventata, temendo per la propria sicurezza. Se, invece, la vittima è all’oscuro di essere pedinata, non si configura alcun illecito, in quanto non si attua una molestia.
L’investigazione privata non può spingersi all’interno dei luoghi di privata dimora come anche la sede dell’azienda o dell’abitazione privata (accedendo ad esempio nel giardino).

L’investigatore privato può registrare una conversazione?
L’investigatore privato (come qualsiasi cittadino) è libero di registrare una conversazione da lui intrattenuta con il soggetto “indagato”, anche a insaputa di quest’ultimo. Registrare una conversazione tra presenti è lecito. Non è legale invece non essere presenti fisicamente alla registrazione; chi registra deve essere presente al dialogo, anche se non proferisce parola.
Sulla base di ciò, l’investigatore privato può anche registrare una conversazione telefonica intrattenuta con il soggetto delle indagini. 

L’investigatore privato può fare fotografie?
Come può registrare e pedinare una o più persone, l’investigatore privato è libero di fotografarlo purché fuori dai luoghi di privata dimora o dove si svolge la sua attività lavorativa. La fotografia all’interno del cortile o del giardino di una abitazione, se non protetta da recinzioni, alberi o siepi e quindi in definitiva, non vi è alcun ostacolo all’occhio dei curiosi è considerata legale.

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venerdì 17 febbraio 2017

Droga, investigazioni sui giovani e il caso Lavagna


Una tra le tipologie di indagini più richieste all'interno della mia agenzia investigativa Roma è quella del controllo dei giovani, ancora minorenni…perché una volta raggiunta la maggiore età tutto diventa difficile, anche il nostro intervento.
Quella delle investigazioni private è un’attività investigativa caratterizzata da osservazioni dirette e dinamiche che hanno lo scopo di verificare e accertare la condotta dei figli.
In una vita frenetica, fatta di lavoro, carriera e troppi impegni, queste indagini aiutano senz’altro il genitore a conoscere meglio la vita dei propri figli, le persone che frequentano e i rischi che affrontano, si il super alcolico, allo spinello e via dicendo.
Alcuni genitori per loro distrazione o sfortuna, si accorgono di un problema quando questo è già in essere e quindi chiedono alla nostra agenzia investigativa di indagare proprio su quella determinata situazione o sospetto.
Investigare sulle problematiche giovanili significa ficcare il naso in faccende di droga, abusi, prostituzione, bullismo e disagio psicologico; un lavoro investigativo molto pericoloso e complesso che va eseguito nella massima discrezionalità.
Quando si parla di problemi, i genitori tendono spesso a dare la colpa ai figli degli altri, “i loro ragazzini sono quasi sempre intoccabili” e anche difronte a delle evidenze prodotte da una attività investigativa, spesso difendono comunque l’operato dei propri figli. Errore!
Vera responsabile dei problemi legati ai più giovani è questa società troppo consumistica, dove le famiglie non sono più unite come una volta ed è difficile per un figlio avere il riferimento di un papà e di una mamma che vivono, pranzano o per lo meno cenano, uniti sotto lo stesso tetto.
In questo contesto, il genitore che ha il coraggio di affrontare il disaggio dei propri figli, si trova solo, disorientato, e il più delle volte chiede a me, che attraverso una attività investigativa ho evidenziato un problema legato magari al consumo di alcol, al fumo di spinelli, o peggio ancora al consumo di droghe sintetiche, un aiuto concreto che però non posso assolutamente fornire, in quanto non competente in materia assistenziale e non preposto anche a questo ruolo; ricordate “l’investigatore privato non risolve il problema” ma lo porta alla luce delineando i dettagli che molto spesso determinano la gravità del caso specifico.

Quali sono le Indagini tipo?
  • Indagini tendenti a stabilire eventuali frequentazioni di pregiudicati, tossicodipendenti, adulti infidi, ecc...
  • Accertamenti su eventuali assunzioni di sostanze stupefacenti o alcool;
  • Indagini per verificare l'eventuale frequentazione di gruppi devianti quali baby gang, sette pseudo-religiose, ecc...;
  • Accertamenti sulla condotta scolastica;
  • Investigazioni su gioco d'azzardo, video poker slot machine;
  • Indagini su abusi di tipo sessuale, prostituzione e maltrattamenti in genere.

Il dramma di Lavagna

Il pericolo è sempre esistito, la sfortunata mamma di questo ragazzo, a cui vanno le mie più sentite condoglianze, si sarà dimenticata anche negli anni 60 esisteva già il problema dell’alcool, delle droghe e della micro criminalità, a differenza di oggi, se ne parlava di meno, non cerano i social e per i casi più eclatanti si tendeva a rendere il fatto segreto.
I giovani morivano di più di oggi e per le strade delle periferie cittadine era facilissimo trovare siringhe abbandonate ancora con all’interno tracce di sangue, molti di noi sono cresciuti con il terrore di pugersi accidentalmente con gli aghi delle così dette "spade".

La verità di questa tragedia si nasconde a mio avviso nelle parole di un generale delle fiamme gialle che ha accolto l’appello della povera madre e che oggi racconta alla stampa di una donna disperata che, dopo aver ripetutamente tentato di convincere il figlio a smetterla fumare spinelli, non sapeva più cosa fare e quindi si è rivolta ai militari, che hanno fatto solamente il loro dovere e che nel compiere il loro lavoro hanno agito attenendosi a quanto previsto in questi casi; hanno agito da militari e non da assistenti sociali;  mi domando dunque dov’è l’aiuto sociale dello stato?

Per carità! non voglio giudicare l’operato di questa madre, pero mi sento in dovere di consigliare a tutti i genitori di avvalersi di una adeguata informazione circa le sostanze stupefacenti ed il loro consumo; nel 2017 ci sono genitori che ancora non sanno cosa sia l'hashish, non ne conoscono gli effetti ne, tantomeno le dosi, genitori che molto spesso la paragonano all’eroina o alla cocaina.
Per quanto mi riguarda c’è droga e droga, c’è consumo e consumo…valutate ed approfondite l’argomento con persone competenti, in grado di darvi un aiuto concreto.

lunedì 13 febbraio 2017

Chernobyl - E se il disastro nucleare più grave della storia non fosse stato un incidente?


Avevo circa 11 anni quando nella notte del 26 aprile 1986, il reattore n. 4 della centrale nucleare V.I. Lenin di Chernobyl, in Ucraina, esplose, contaminando gravemente non solo le aree circostanti, ma anche diversi paesi dell’America e dell’Europa, tra i quali l’Italia.
Ricordo come se fosse ieri la cronaca di quei giorni drammatici, allora non esisteva internet e le famiglie potevano ricevere istruzioni sul come comportarsi per affrontare il disastro, solamente dai telegiornali.
Le immagini che ricevevamo dall’Ucraina erano drammatiche, nei giorni successivi al disastro più di 350.000 persone vennero evacuate dalla città e la nube radioattiva iniziò a mietere centinaia e centinai di vittime.
Anche se in quella occasione non ci fu il classico "plastico" a Porta a Porta, (trasmissione condotta dal giornalista Bruno Vespa), fu chiaro a tutti che la vicenda avrebbe avuto risvolti negativi sul nostro stile di vita e sul quotidiano, per un periodo piuttosto lungo e imprecisato.
Ricordo ad esempio come per diversi mesi in casa nostra non mangiammo più verdure fresche ne tanto meno carne, non bevemmo più il latte e su suggerimento di una amica di mia madre ci convincemmo a lavarci assiduamente convinti che una normale doccia potesse in qualche modo eliminare eventuali scorie radioattive.
Il disastro di Chernobyl è il più grave incidente nucleare della storia, non è secondo nemmeno a quello di Fukushima ed Hiroshima. A tal proposito fa riflettere la tesi pubblicata in un report di Greenpeace che afferma come negli ultimi 30 anni, moltissimi casi di malattie tumorali sarebbero in qualche modo riconducibili  al disastro nucleare di Chernobyl; si parla di circa sei milioni di persone morte per cause e con cause postume  all’incidente nucleare.
Dall’esperienza di questa terribile vicenda il dibattito mediatico e politico si è sempre concentrato soprattutto sulla legittimità o meno dell'uso dell'energia nucleare, ma nessuno sembra aver davvero mai indagato concretamente sulle motivazioni che portarono alla rottura del reattore n. 4; la maggior parte dei documenti furono distrutti dai russi e l’accaduto fu catalogato come un incidente.
Dopo aver letto alcuni libri che hanno per oggetto lo studio del disastro di Chernobyl, mi sono convinto che a quei tempi in Unione Sovietica nulla potesse accadere per caso.
Quello di Chernobyl, di fatto, fu l'unico grande incidente nucleare attribuito ufficialmente ad errore umano. Ma se invece non fosse così? Se l'incidente fosse stato volutamente causato?
Dietro tutta questa triste vicenda parrebbe ci siano stati interessi militari e politici che avrebbero avuto a che fare con il DUGA.
Il Duga è un'antenna gigantesca posizionata nelle immediate vicinanze della centrale nucleare di Chernobyl la cui funzione doveva essere quella di intercettare in piena Guerra Fredda, il lancio di eventuali missili atomici da parte degli americani. Per realizzarlo furono investiti circa 7 miliardi di rubli, più del doppio della cifra che era stata utilizzata per costruire la vicina centrale nucleare.
Il DUGA, rimase in funzione dal 1976 al 1989, ed era noto a molti per il suono fastidioso che trasmetteva, soprannominato negli USA, il picchio russo.
Alcuni studiosi ipotizzarono che si trattasse di un tentativo subliminale di controllare le menti degli avversari, altri di un modo per spiare le comunicazioni nemiche.
In realtà l’unica funzione era quella di una antenna anti missili che però, stando alle testimonianze degli addetti ai lavori, non aveva mai funzionato.
Un fallimento, un enorme investimento di soldi pubblici, dettati dalla paranoia di un eventuale attacco che si rivelò del tutto inutile. Ed è qui che il cerchio del complotto si chiude.
Attraverso ricostruzioni giornalistiche, dettate da interviste e testimonianze politiche e militari si è ipotizzata una agghiacciante relata, ovvero, che il vero mandante del più grande disastro nucleare della storia sarebbe stato l'allora ministro delle comunicazioni in carica, ideatore del progetto DUGA che, nel tentativo estremo di salvarsi da una condanna capitale, (all’epoca prevista per chiunque avesse sperperato denaro pubblico), al fine di distogliere l'attenzione del Partito Comunista dall’effettuare accurate verifiche circa il reale funzionamento del DUGA, avrebbe indotto attraverso il suo influente potere il sabotaggio e quindi l'esplosione del reattore; il tutto parrebbe sia avvenuto attraverso una telefonata di cui sono andate distrutte ogni traccia. L'ipotesi, per quanto assurda possa sembrare, è stata confermata da alcune delle testimonianze raccolte. 

Sono titolare di una agenzia investigativa Roma e in qualità di investigatore privato sono in genere scettico nei confronti di teorie complottistiche, ma di sicuro quanto detto fa presumere un importante coinvolgimento dei servizi segreti Russi...a tutt'oggi i file e gli archivi riguardanti Chernobyl sono ancora protetti dal segreto di stato (tutto il mondo è paese) e venire a conoscienza della verità assoluta sarà sempre più difficile.







venerdì 18 settembre 2015

Figlia molestata ma padre deve risarcire famiglia stupratore

Una storia che ha dell’incredibile, una di quelle storie che fanno da confine, da linea di demarcazione, tra il giusto e l’ingiusto, tra la giustizia e la legge.
Accade a Faenza dove un professore, tale Enzo Foschini è stato condannato in Cassazione per le molestie ai danni di una sua alunna e sta scontando la pena di 3 anni di carcere. Accade che un padre, il Sig. Davide Zaccarelli, padre della fanciulla che anni dopo le molestie si è tolta la vita, ha perso la causa civile e ora dovrà risarcire la famiglia del molestatore.

Fonti giornalistiche rivelano che la figlia di Zaccarelli fu molestata dal suo docente nel 2007, quando aveva da poco compiuto 15 anni. Più tardi nel 2014 la giovane si è tolta la vita, mentre Enzo Foschini è stato condannato in Cassazione per il reato commesso. Nel frattempo però il padre, Davide Zaccarelli intentò una causa civile contro il molestatore e la sua famiglia, causa che ha perso e per cui è stato condannato a risarcire la famiglia del molestatore:

    “Il processo civile per il risarcimento del danno ha invece visto un giudice condannare il padre della ragazza a un risarcimento, nei confronti della famiglia del molestatore, di 40mila euro di spese processuali e morali. La sentenza è immediatamente esecutiva e Zaccarelli sta pagando con un quinto dello stipendio ma la madre di Foschini, attraverso un legale, ha chiesto 21mila euro entro 10 giorni, pena il pignoramento dei beni.

La condanna di Zaccarelli al risarcimento parte da un’indagine della Guardia di finanza secondo cui Enzo Foschini, per evitare di pagare la provvisionale per la condanna per molestie, avrebbe spostato somme di denaro nel conto di un parente (sembrerebbe la madre), Trasformando il suo stato economico in nulla tenente. In primo luogo un giudice dispose, dunque, il sequestro del conto del padre di Foschini. Poi però un altro giudice fece fare una perizia contabile, secondo cui non c’era prova che il denaro nel conto fosse effettivamente quello trasferito dal figlio. A quel punto i familiari di Foschini, ritenendosi danneggiati dal sequestro, pretesero il risarcimento del danno, accordato dal giudice, che ha dunque condannato Zaccarelli”.

Questa storia ha dell’incredibile, abbiamo una ragazza che impaurita si rivolge ai propri genitori confidandogli il dramma che la stava vivendo, dell’esistenza di un molestatore che approfittando del suo incarico professionale abusava di lei.
Abbiamo dall’altra parte una famiglia “per bene” che crede nelle istituzioni e nella giustizia e che forte di ciò intraprende una causa penale e civile che vedrà la giovane vittima del vile gesto protagonista di un percorso legale lungo e tortuoso. Posso lontanamente immaginare quale sofferenze, quali tensioni e disagio possa aver causato questa sventura nella giovane ragazza, che oggi non c’è più.

Una famiglia quella dei Zaccarelli che dovrà pagare a mio avviso un risarcimento del danno causato dall’adozione di una prassi giudiziaria a loro non imputabile, di una interpretazione della legge che fa in inorridire!
Mi chiedo a questo punto dove è la sensibilità e la comprensione di un genitore che, invece di implorare perdono per le meschine azioni condotte dal proprio figlio, arrivi a chiedere denaro per aver subito un danno imparagonabile a quello subito dalla famiglia Zaccarelli.

Mi vengono in mente le parole di un “tizio” che in una trasmissione televisiva che mi vedeva ospite, asseriva che la buona scuola doveva essere l’agenzia educativa principale e che assumere un investigatore privato a Roma era un azione che andava contro la tutela del minore.
Il Sig. Zaccarelli ha affidato la propria figlia alla buona scuola, fiducioso delle istituzioni scolastiche, ma, ai me è stato sfortunato come lo sono molte altre famiglie o ragazzine e ragazzini che per timore di subire ritorsioni non denunciano i loro docenti!

martedì 28 luglio 2015

Lo Stalking visto dall'investigatore privato



In questo post non starò a spiegarvi cosa e come si distinguono le varie tipologie di stalking perché se siete in questo blog, avrete già a vostra disposizione moltissime informazioni sull’argomento; il mio sarà un intervento dal punto di vista investigativo dove, grazie alla mia professione di investigatore privato, potrò suggerirvi tecniche e accorgimenti, finalizzati a fronteggiare il problema.

Per conoscere come possiamo iniziare a combattere la condotta persecutoria del nostro stalker è necessario innanzitutto capire con chi abbiamo a che fare, delineare il suo profilo psicologico con un professionista, conoscere la sua storia personale ed in fine trovare i suoi punti deboli.

Lo stalking è un reato! questo fa si che ognuno di noi, vittima espiatoria delle azioni criminose condotte dal molestatore, ha il diritto di difendere la propria libertà individuale, al fine di poter tornare a condurre serenamente la propria esistenza come previsto e sancito dalla nostra costituzione.
E’ importante assimilare questo concetto, poiché molti soggetti afflitti da questo problema sono vittime ma allo stesso tempo carnefici delle azioni criminose del proprio stalker, perché lo assecondano in maniera passiva e spesso accondiscendente, dimenticando che cambiando il proprio stile di vita, causeranno ripercussioni importanti nei propri rapporti  personali e sociali (amici, famiglia, e colleghi).   
Ricordiamoci che il ciclo delle azioni di uno stalker non sono continue, quindi è necessario essere razionali ed affrontare in modo oggettivo quanto sta accadendo, ad esempio, se si subisce stalking da un partner, sarà fondamentale mettersi in discussione od ammettere a se stessi che non è amore, avere dunque conferma di vivere un legale sentimentale malato e con la persona sbagliata.

Cosa fare?
La regola principale è quella di non isolarsi mai, perché è quello che vuole il vostro stalker, per il suo distorto senso del possesso e del persecutorio che lo affligge. Rompete il muro del silenzio e iniziate a parlarne con gli amici, i colleghi ed i propri famigliari. E’ molto importante informare le proprie amicizie e i propri cari su ciò che vi sta accadendo e  sulla condotta del proprio stalker.
Questo vi faciliterà la vità e quando, ad esempio, dovrete rincasare in orari notturni, non sarà difficile trovare un compagno o un parente disposto a spalleggiarvi.

Quando si subisce una violenza, un atto intimidatorio o comunque una molestia, è psicologicamente difficile ricordare nell’immediato i particolari di quanto accaduto, quindi il mio consiglio è quello di annotare immediatamente all’azione criminale subita, date, orari, luoghi e circostanze; in questo modo vi sarà molto più facile spiegare alle forze dell’ordine intervenute in vostro soccorso, come sono andati i fatti, superando l’inevitabile sensazione di angoscia che potrebbe farvi mangiare la lingua…

Procuratevi sempre delle prove, conservate quindi messaggi telefonici, e-mail, regali, lettere o note che sono state prodotte dallo stalker. Prestate sempre attenzione a tutti quei avvenimenti che possono sembrare in primo luogo casuali, ma che potrebbero nascondere l’azione criminosa del vostro persecutore, spesso dietro al furto in casa o della propria autovettura, si celano diverse verità, quindi,  anche se non siete sicuri dell’entità dell’evento, contattate sempre la polizia e metteteli a conoscenza di quanto vi sta accadendo, fornendogli tutte le informazioni che avete raccolto nel corso del vostro calvario.
Non accettate di avere contatti con il vostro stalker, la cronaca nera ci insegna che delle volte, quando uno stalker si trova di fronte alla propria vittima può reagire con violenza o comunque la propria condotta potrebbe degenerare improvvisamente.

In alcuni casi, quando il mal capitato può permetterselo, assumere un investigatore privato potrebbe favorire l’incriminazione dello stalker. Il detective difatti fornisce un supporto investigativo importantissimo in quanto attraverso la raccolta e ricerca di informazioni e con appostamenti e pedinamenti mirati è un valido supporto per la formulazione delle prove in ambito giudiziale.
Non ultimo la presenza di un investigatore privato a Roma è sinonimo di sicurezza, ad esempio, attraverso il pedinamento di protezione, questo è in grado di individuare eventuali inseguitori e nello stesso tempo di rendere inefficace i loro piani.

sabato 29 novembre 2014

Degrado, abusivismo edilizio e amianto....è un buon affare comprare casa?

Diversi giorni fa ho ricevuto un cliente il quale mi richiedeva un indagine che usciva fuori dalle classiche richieste che mi vengono rivolte quotidianamente presso la mia agenzia investigativa a Frascati .
Nello specifico il Sig. Mario, mi chiedeva di svolgere un indagine conoscitiva riguardante la zona dove lo stesso avrebbe voluto acquistare un immobile per viverci definitivamente.
A me è sembrata una richiesta legittima poiché il cliente aveva a mio avviso, tutto il diritto di conoscere gli aspetti che riguardassero il territorio da lui prescelto per stabilirsi, prima di acquistare casa.
Ho accettato l’incarico e da subito ho iniziato a svolgere accurati sopralluoghi nella zona prescelta, effettuando diversi appostamenti diurni e notturni, pattugliando attentamente ogni singola via e acquisendo informazioni sommarie circa fatti e circostanze che riguardassero il luogo.
L’esito dell’accertamento è stato un vero successo, un esperimento ben riuscito che ha permesso al Sig. Mario di decidere per il meglio ciò che avrebbe dovuto fare e a me di acquisire nuove esperienze.
La zona che interessava l’accertamento è un paese situato in località X, nelle vicinanze dei castelli romani, ottimamente collegata da autostrade di ultima generazione e ben servita dalle ferrovie dello stato.
Apparentemente sembrerebbe un luogo tranquillo e spensierato ma analizzando ogni aspetto del paese, sono emerse diverse problematiche che anno allarmato il cliente.

- Girando per le stradine del paese ho notato molte case di campagna recentemente ristrutturate e non, belle da vedere e molto caratteristiche che però portavano con se un particolare pericolosissimo e cioè AMIANTO.
Sappiamo tutti che l’amianto è innocuo se integro, ma  all’interno di una proprietà privata, difficilmente sarà possibile verificare l’integrità dei manufatti realizzati con eternit (vasche, tetti, pollai, recinti, capannoni etc…), teoricamente dovrebbero per legge, essere smaltiti dagli stessi proprietari e se così non fosse, lo stato, cioè il comune dovrebbe provvedere alla rimozione coatta e allo smaltimento, ma ad oggi nessuno ha fatto nulla e l’AMIANTO è ancora li!

- Ho notato che di frequente si avvistavano focolari di legnami, foglie ed altri materiali, accesi per lo più dagli stessi residenti e dai contadini. Questa cattiva abitudine è difficile da contrastare per via di leggi poco efficaci e comunque stando ai fatti, i fuochi emanavano cattivi odori ed invadevano di fumo interi colli, causando foschia ed aria irrespirabile.

- A circa 7 chilometri dal paese X, insiste un quartiere chiamato Y che è stato realizzato per lo più in maniera abusiva, da popolazioni rom che si sono stabilite definitivamente li.
Dalle informazioni assunte, sono venuto a conoscenza che alcuni di questi hanno acquistato dei terreni agricoli nel paese e che da poco, in alcuni lotti, stanno edificando case abusive.
Effettuando un attenta ricognizione nelle zone interessate, ho avuto modo di osservare cantieri a cielo aperto privi di ogni autorizzazione, con case mobili istallate nel mezzo dei terreni agricoli, abitate da persone rom.

- Per quanto riguarda il piano regolatore del paese X, fonti di ufficiali riferivano che ben presto gran parte delle campagne sarebbero state interessate da speculazioni edilizie di vario genere e che quindi l’urbanizzazione della zona avrebbe risentito di mancanze strutturali importanti (strade, scuole, servizi vari etc…).

- Nel paese X sono in aumento i furti e rapine in villa, recentemente in un paesino limitrofo,  un anziano è stato sequestrato e picchiato a morte.
Nelle villette di campagna i furti sono all'ordine del giorno, tanto che in una di essa avevo letto un cartello lasciato dal proprietario dell'immobile il quale riportava le seguenti parole "Siete già passati e non abbiamo più nulla".

- La strada che porta al paese (Via Prenestina) è frequentata per tutto il giorno da propstitute di varie etnie che attendono i loro clienti in strada, causando pericolose soste che spesso danno adito ad incidenti.
Oltretutto il degrado ambientale è ben visibile, spazzatura, amianto e mobili vari, costeggiano la strada fino alle porte del paese.

Consegnate le indagini al Sig. Mario, sono rimasto molto soddisfatto, lui stesso rimase stupito: "Uno va fuori Roma per stare tranquillo e respirare aria pulita... e invece?!".
Mai dare nulla per scontato!

Grazie
Investigazioni Roma