lunedì 30 dicembre 2013

No alle foto di minori su Facebook!

Oggi giorno è ormai uso comune pubblicare su Facebook le foto dei propri bambini, dalle loro prime ore di vita al primo giorno di scuola, le vacanze e via dicendo. E’ opinione comune, che questo tipo di condivisione rimanga nella stretta cerchia degli “amici“. Ma non è affatto così ed è bene che ogni genitore ne sia cosciente delle sue azioni.
Non c’è genitore che non abbia il desiderio di condividere con gli amici e la famiglia l’affetto profondo che prova nei confronti dei propri figli, proprio per questo condividere su FB materiale fotografico dei propri figli viene considerato la normalità.
Ma prendersi cura del futuro dei propri figli dovrebbe includere anche il rispetto delle loro scelte riguardo alla riservatezza. Scelte che un giorno compieranno. Ma se quel giorno in rete si saprà già tutto di loro, sarà troppo tardi.
Facebook ha già introdotto, negli Stati Uniti, un sistema automatico di riconoscimento facciale, che provvede da solo ad individuare i volti delle persone nelle foto, senza bisogno che siano “taggati” da qualcuno. Questo consentirà al social network – e quindi a chiunque – di mettere in correlazione le immagini con i fatti della vita reale, con scarso controllo da parte delle persone interessate.
Tra gli adulti che conosciamo, ce n’è sempre un’ampia quota che non vuole stare su Facebook, o che ci sta inserendo pochissime informazioni personali, perché preferisce un certo grado di riservatezza. E se tuo figlio o tua figlia , da grande, fosse una di quelle persone così? Non avrebbe più alcuna possibilità di scelta.
Info: Agenzia investigativa Roma

giovedì 12 dicembre 2013

Investigatore privato, condizioni e limiti...

Con questo post, vorrei rispondere in maniera "chiara”, ad alcune delle domande che mi vengono rivolte quotidianamente, quando rispondo al  mio telefono di servizio, le quali per il 70%, rappresentano un istigazione a delinquere o una mera perdita di tempo!

Per svolgere la professione di investigatore privato, cosa è necessario fare? 
    Per svolgere la professione di investigatore privato è necessario possedere l'autorizzazione del Prefetto, che al termine di una istruttoria, rilascia una regolare licenza ex art. 134 T.U.L.P.S. 
Tale licenza viene concessa in base a criteri discrezionali e alle nuove norme previste dal nuovo Decreto Legge 269/2010, che prevedono una laurea, un curriculum adeguato che dimostri le competenze tecniche e teoriche del richiedente, essere stato alle dipendenze di un agenzia investigativa per almeno 5 anni (quindi con un vero contratto), essere incensurato, milite esente, cittadino Italiano o comunitario.

Per svolgere la professione di collaboratore, cosa devo fare?
    Nel nuovo DL 269/2010 è menzionata la figura del collaboratore, ovvero “operatore investigativo”, il quale viene a sua volta classificato in collaboratore elementare (idoneo per limitate operazioni investigative, quali sopralluoghi, accertamenti di tipo patrimoniale, tutto fare in ufficio ecc...) e operatore investigativo, ovvero, persona munita da decreto così detto Mini Licenza, che può svolgere investigazioni, sotto il controllo del proprio datore di lavoro.
In entrambi i casi, le due figure professionali devono essere assunte all’interno dell’agenzia investigativa attraverso un regolare contratto di lavoro, preposto per la categoria.
Chi lavora “in nero” o abusivamente, viola la legge e può essere denunciato per esercizio abusivo della professione, violazione della sfera privata, violazione della privacy e un altra decina di reati che non sto ad elencare.

Quindi non bisogna essere ex appartenenti alle forze di polizia?
    Assolutamente no, se così fosse, avremmo investigatori vecchi, stanchi, demotivati e non competenti, poi che le investigazioni private non hanno nulla a che vedere con quelle eseguite dalla PG, in quanto non possiedono le stesse autorizzazioni e metodologie operative, tecniche e legali.

Vorrei far eseguire accertamenti su una persona con cui non ho nulla a che fare, posso farlo?
    Assolutamente NO, l'investigatore privato viene assunto solo secondo precisi criteri previsti dalla legge, l'incarico può essere dato esclusivamente da un avente diritto; mi spiego meglio, il cliente, in fase di colloquio, dovrà esporre al proprio investigatore quali sono i motivi che lo spingono ad investigare su una persona, se da una attenta analisi dei fatti, emerge un diritto da tutelare o da far valere in sede giudiziale, il detective, deciderà o meno se accettare o rifiutare l’ingaggio, assumendosi anch’esso, tutte le responsabilità civili e penali relative all’incarico che dovrà successivamente eseguire.

L’investigatore privato è armato?
    Gli investigatori privati svolgono un lavoro delicato che prevede dei rischi altissimi dovuti da circostanze imprevedibili e dal contesto geografico, sociale in cui operano; malgrado ciò, non tutti gli investigatori privati sono armati, poichè, come accade per un qualsiasi cittadino, il porto di postola può essere concesso a discrezione del  Prefetturo/Questore). 
Vorrei avere le fotografie di (es.) mio marito, durante i suoi spostamenti quoditiani...
    L’investigatore privato è autorizzato a svolgere indagini private per conto di qualsiasi persona, a patto che egli rispetti le norme vigenti in materia di privacy. 
E' consentito a quest’ultimo la possibilità di effettuare registrazioni tramite strumenti di ripresa audio/video anche occultati, ma solo se portati indosso o comunque mai posizionati in modi e luoghi che sanciscono la violazione della privacy, precisando che, se bene in luogo pubblico si possono fare tutte le fotografie che si vogliono, bisogna comunque valutare quando si rischia di invadere la privacy della persona monitorata, mi spiego meglio:
Se durante il pedinamento, l’investigatore privato ha la possibilità di riprendere una fatto “probatorio” che avviene in luogo pubblico, ma con poca visibilità, dovuta ad esempio dal buio serale o dalla volontà del pedinato di rendersi “non visibile” al pubblico, il detective dovrà limitarsi a fotografare o video registrare i fatti, senza alterare la situazione, cioè dovrà limitarsi ad usare apparecchiature che non vadano ad interferire in alcun modo, con le condizioni ottiche, di visibilità dell’evento a cui assiste, quindi, se al contrario, utilizzasse un visore notturno o un intensificatore di luce, incorrerebbe sicuramente in una violazione della privacy.
C'è in oltre da aggiungere che l'investigatore privato e tenuto a non eccedere in alcun modo dal raggiungimento dello scopo che l'incarico commissionatogli prevede, altrimenti incorrerebbe inevitabilmente nel reato di interferenze illecite nella vita privata.
Detto ciò, si ingaggia una agenzia investigativa per verificare l'eventuale infedeltà coniugale del proprio marito/moglie, quest'ultima, dovrà limitarsi a riportare i fatti inerenti all' incarico.

Vorrei conoscere i tabulati telefonici di una persona, cosa può fare l’investigatore privato?
    La risposta è semplice, UN BEL NIENTE!
Non esistono in Italia e in Europa, agenzie investigative autorizzate ad acquisire il traffico delle telefonate, di qualsiasi gestore esso sia.
Non esiste un terminale investigativo dove il detective si collega per tirare fuori quanto richiesto, se ci sono investigatori privati in grado di vendere e divulgare queste informazioni, significa che le acquistano da compiacenti, corrotti (dipendenti della compagnia telefonica, hacker, e via dicendo).
Chiedereste mai ad un investigatore di rubare un documento? Inconsciamente lo fareste, nel momento in cui richiedete queste informazioni riservate, trasformandovi in possibili ricettatori del corpo del reato, quindi, punibili penalmente.

Vorrei conoscere il numero del cellulare di una persona, cosa può fare l’investigatore privato?
    Come sopra, UN BEL NIENTE!
Il fatto che il tabulato telefonico, sia fisicamente più “sostanzioso”, mentre l’intestatario di un numero cellulare, no, in ambito penale il reato non si differenzia...

Vorrei intercettare le telefonate di una persona, il contenuto del proprio profilo WhatsApp, Facebook o istallare una microspia, cosa può fare l’investigatore privato?
    Mi spiace!!! UN BEL NIENTE!
Tutti le apparecchiature come microspie , cimici, software spia ecc. ecc. usati in un luogo privato (autovettura compresa) sono illegali, solo la Magistratura può autorizzare un indagine che comprenda queste operazioni investigative.
Se vi capitasse di trovare persone (tecnici, investigatori, hacker, ecc..) che assecondano queste vostre richieste, siate coscienti delle eventuali conseguenze penali relative a questo/i reati gravissimi!
Tenete a mente, che in vista di un reato penale, l’investigatore privato ha l’obbligo di avvisare le forze di PG; questo significa che se richiedete un intercettazione, un tabulato, il numero cellulare di una persona, o quanto sopra specificato, state violando la legge e in ragione di ciò, l’investigatore che vi risponde ha il dovere, non chè il sacrosanto diritto di avvisare la Polizia di quanto accaduto, per prevenire o investigare su un possibile reato.
Sono convinto che, se domani un investigatore vi chiamasse per chiedervi di rubare una macchina, vi preoccupereste allo stesso modo...sbaglio? 

Ho chiesto un preventivo ad una agenzia investigativa che è di molto più basso del suo, come mai?
In genere, io rispondo con un ironico “IN BOCCA AL LUPO”!
Un preventivo viene stilato in base alla difficoltà e all’impegno che il singolo caso richiede, e perchè no? anche dalla bravura, dalle competenze tecniche e dall’esperienza maturate dall’agenzia investigativa che volete ingaggiare.
Signori, qui non si compra pane, prosciutto e formaggio che comunque vada il sapore, si mangiano comunque... In questa professione si richiedono servizi che riguardano la sfera intimo privata, che  possono essere eseguiti in maniera egregia o in maniera del tutto errata, fuorviante, imprecisa, aleatoria, illegale, creando un danno per la persona indagata e per lo stesso committente.
Se si vuole agire con efficacia all’incarico commissionato, l’agenzia investigativa che vi confeziona il prezzo, dovrà tener conto di impiegare nel caso, i migliori investigatori privati presenti sul mercato e le migliori tecnologie investigative utili alle operazioni che verrano eseguite durante il periodo investigativo preso in esame.
Detto ciò, l’agenzia investigativa dovrà in oltre considerare nel vostro preventivo, i costi di gestioni dell’intera attività, come accade in un normale esercizio commerciale.
In particolare, dovrà tener presente delle spese: di fideiussione, della gestione strutturale (uffici, parco auto-moto, assicurazioni, attrezzature video fotografiche professionali, gps localizzatori ecc...) dei corsi di aggiornamento obbligatori per legge, delle disposizioni e notifiche da comunicare al Garante della Privacy, dei legali al servizio dell’agenzia e dei propri clienti, delle campagne sponsor, delle pubbliche relazioni utili ai fini investigativi, ecc...
Questo non deve in alcun modo giustificare un prezzo troppo caro, ma sicuramente darvi consapevolezza nei confronti di un preventivo troppo basso.

Info: Agenzia investigativa Roma




giovedì 5 dicembre 2013

Divorzio: Tempi e costi


La separzione dei coniugale è vincolata da un processo burocraico lento e "improduttivo" che si conclude dopo alcuni anni, con la sentenza di divorzio.
Nel nostro paese il divorzio è ancora legato da procedure complesse il più delle volte molto onerose da sostenere, sia dal punto di vista economico che psitico. Attualmente, per avviare una procedura di divorzio è necessario che trascorrano tre anni dalla separazione. Il termine viene considerato a partire dal momento in cui la coppia è comparsa per la prima volta davanti al Giudice, e sia dunque intervenuta la separazione consensuale o la sentenza di separazione giudiziale. È evidente che si parla di un procedimento tutt’altro che snello, che tende poi a complicarsi ulteriormente per via dei tempi della macchina della giustizia. Ecco dunque che per chiudere una procedura di divorzio in Italia sono necessari, nei casi più semplici (separazione consensuale e divorzio congiunto), non meno di 5 anni. Sul versante dei costi poi, la situazione non è certo più confortante: per far fronte a una doppia difesa ed assistenza legale (separazione e divorzio), si spendono in media più di 5.000,00 euro! Con questi numeri l’Italia continua ad essere uno dei Paesi europei in cui i tempi per ottenere il divorzio sono più lunghi. Più volte e da più parti politiche si è tentato di snellire questo procedimento, ma le proposte legislative hanno sempre finito per concludersi in un nulla di fatto. Ultima tra le tante la proposta recentemente approvata dalla Commissione Giustizia della camera sul cosiddetto “divorzio breve” anche in Italia: detta proposta ridurrebbe da tre a un anno ( ma solo per coppie senza figli!) il tempo di attesa necessario tra la procedura di separazione e quella di divorzio. La nuova normativa, se mai dovesse vedere luce, consentirebbe quindi di velocizzare leggermente l’intero iter, destinato comunque a durare nelle migliori delle ipotesi, non meno di tre anni!  Siamo ben lontani da quanto avviene nella maggior parte dei Paesi esteri.
info: investigatore privato a Roma

mercoledì 4 dicembre 2013

Notificazione, risultanze anagrafiche, dimora effettiva, prova, investigatore privato


Cassazione civile , sez. III, sentenza 14.05.2013 n° 11550
Con riferimento alle notifiche (nella specie di decreto ingiuntivo) le risultanze anagrafiche hanno un valore meramente presuntivo circa il luogo dell’effettiva abituale dimora la quale, invece, è accertabile con ogni mezzo di prova, o con l'accertamento di un investigatore privato Roma, anche contro le stesse risultanze anagrafiche, assumendo rilevanza esclusiva il luogo ove il destinatario della notifica dimori di fatto in via abituale. (Nel caso di specie, in particolare, la società ricorrente aveva prodotto una relazione di un'agenzia informativa in cui era riferito che il controricorrente, pur avendo la residenza anagrafica in un luogo, al momento, abitava di fatto a da un'altra parte, ove poi l'atto fu ricevuto dal custode dell'immobile.)
Info: Investigatore privato Roma