martedì 14 marzo 2017

Separazione o comunione dei beni? pro e contro


In genere quando sento parlare di separazione mi viene inevitabilmente in mente quella relativa alla rottura di un legame matrimoniale e quindi alla separazione consensuale o giudiziale. Ma oggi voglio parlarvi di separazione o comunione che riguardano il regime fiscale dei beni della futura coppia.
Il fatto che io sia un investigatore privato mi ha portato più volte ad affrontare questo argomento in quanto molti clienti hanno in più occasioni, deciso di assumermi per effettuare investigazioni prematrimoniali al fine di intraprendere una decisione anche puramente economica, quindi vorrei darvi qualche consiglio o parere personale.

Premessa:
Gli Articoli 143 e 147 del Codice Civile, che regolano il matrimonio civile, sanciscono gli oneri economici di entrambi i coniugi nei confronti della famiglia e dei figli. La legge consente agli sposi di scegliere tra due regimi patrimoniali quello che meglio permetta loro di adempire ai suddetti doveri: la comunione dei beni o la separazione dei beni.
Tale scelta potrà essere effettuata sia in sede di rito civile che di rito del matrimonio cattolico: al termine della cerimonia il sacerdote o l'ufficiale di stato civile annoterà tale decisione sull'atto di matrimonio. Se gli sposi non espliciteranno alcuna scelta, dal 20 settembre 1975 per legge il regime patrimoniale legale della famiglia sarà in automatico la comunione dei beni.
La scelta del regime patrimoniale potrà essere modificata con atto pubblico di fronte ad un notaio in qualsiasi momento della vita matrimoniale.
Cosa è la comunione dei beni
Scegliere come regime patrimoniale la comunione dei beni vuol dire che tutti i beni acquistati dopo le nozze sono di proprietà di entrambi i coniugi.
In particolare, si intende che saranno di proprietà comune:
  • Tutte le proprietà comprate dopo il matrimonio, anche se acquistate separatamente dai due coniugi. Si intende quindi case, terreni, negozi, automobili, fatta eccezione di beni personali.
  • I rendimenti dei beni propri di ciascun coniuge, ad esempio quelli bancari.
  • Le aziende gestite da entrambi i coniugi e costituite dopo il matrimonio.
  • Gli utili e gli incrementi dell'azienda di proprietà di uno dei due precedentemente alle nozze, ma gestita da entrambi dopo il matrimonio.

Il regime patrimoniale del matrimonio non ha nulla e sottolineo NULLA a che vedere con i sentimenti, la vastità del vostro amore o cose simili; al momento del fatidico SI, sarete chiamati ad effettuare una scelta che è meramente burocratica.
Sicuramente ne avrete discusso fino allo sfinimento con il vostro futuro coniuge leggendo ovunque ed informandosi con chiunque...le chiacchiere stanno a zero, con la separazione dei beni ciò che possedete prima e dopo il matrimonio resterà personale, mentre con la comunione dei beni tutto ciò che avrete dopo il matrimonio sarà parte del patrimonio di famiglia; comunque vada, in un futuro lontano le eredità saranno tutelate.
Personalmente credo che la cosa migliore sia sempre e comunque la separazione dei beni, si spera che vada sempre tutto bene naturalmente, ma se il diavolo ci mette lo zampino, si rischia davvero di finire tutti in miseria, faccio un esempio: una coppia di miei amici si è sposata a Roma, in comunione dei beni, convinta che se avessero optato per la separazione dei beni, avrebbero messo in discussione il loro amore; per farla breve hanno fatto qualche debito con le banche per via dell’acquisto di una casa, poi con la crisi, si sono ritrovati senza lavoro e nella situazione di non poter pagare più le rate del mutuo! Un casino perché anche se il mutuo è intestato a lui e la casa a lei, come anche la macchina, ora non dormono sonni tranquilli e da quel che ho capito si stanno informando sulla possibilità di cambiare il regime patrimoniale…
In separazione dei beni, tutti i vostri beni saranno comunque vostri se contestati, i debiti invece rimarrebbero solo in capo ad uno dei due coniugi così ché, il patrimonio dell’altro potrà sostenerlo ed aiutare la famiglia ad andare avanti in caso di difficoltà, inoltre i redditi con la comunione dei beni faranno cumulo e le tasse pagate saranno superiori…Quindi sempre meglio mettersi al sicuro, non credete?!

La separazione dei beni non è relativa solo se succede qualcosa in quanto coppia ma soprattutto per questioni fiscali ed immobiliari ...la separazione dei beni tutela i coniugi non per le questioni relative alla coppia ad un eventuale separazione, ma tutela la coppia nel caso di un finanziamento, per pagare meno tasse o per questioni meramente fiscali. Poi, indipendentemente da ciò, potrete avere la casa cointestata, il conto cointestato ...ma la separazione dei beni non c'entra nulla con la vostra personale gestione delle finanze e delle eventuali proprietà.
La questione è comunque molto più complessa, ma in linea di massima fate questo ragionamento (molto semplificato): In regime di separazione dei beni, se dopo il matrimonio vengono acquisite dei beni mobili od immobili che sono intestate solo ad uno dei coniugi, queste sono dell'intestatario. Ma è un concetto molto vago e generico, difatti in giurisprudenza si possono trovare tante interpretazioni che stravolgono questo concetto!

In tutto questo districarsi di norme e di ragionamenti su come difendere il futuro patrimonio di famiglia, c’è chi la pensa diversamente. Ho conosciuto moltissime persone favorevoli alla comunione dei beni perché semplicemente la parola "separazione" nel loro matrimonio non doveva proprio esistere; La scelta del regime patrimoniale non ha niente a che fare con l'amore è il matrimonio ma solo come la famiglia si dovrà interfacciare con lo stato, allora suggerirei ai giuristi di cambiare il nome a queste due opzioni al fine di non condizionare le scelte fiscali della futura famiglia.



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