Il fatto che io sia un investigatore
privato mi ha portato più volte ad affrontare questo argomento in
quanto molti clienti hanno in più occasioni, deciso di assumermi per effettuare
investigazioni prematrimoniali al fine di intraprendere una decisione anche
puramente economica, quindi vorrei darvi qualche consiglio o parere personale.
Premessa:
Gli Articoli 143 e 147 del
Codice Civile, che regolano il matrimonio civile, sanciscono gli oneri economici di entrambi
i coniugi nei confronti della famiglia e dei figli. La legge consente agli
sposi di scegliere tra due regimi patrimoniali quello che meglio permetta loro
di adempire ai suddetti doveri: la comunione dei beni o la separazione
dei beni.
Tale scelta potrà essere effettuata sia in sede di rito civile che di rito del matrimonio cattolico: al termine della cerimonia il sacerdote o l'ufficiale di stato civile annoterà tale decisione sull'atto di matrimonio. Se gli sposi non espliciteranno alcuna scelta, dal 20 settembre 1975 per legge il regime patrimoniale legale della famiglia sarà in automatico la comunione dei beni.
La scelta del regime patrimoniale potrà essere modificata con atto pubblico di fronte ad un notaio in qualsiasi momento della vita matrimoniale.
Tale scelta potrà essere effettuata sia in sede di rito civile che di rito del matrimonio cattolico: al termine della cerimonia il sacerdote o l'ufficiale di stato civile annoterà tale decisione sull'atto di matrimonio. Se gli sposi non espliciteranno alcuna scelta, dal 20 settembre 1975 per legge il regime patrimoniale legale della famiglia sarà in automatico la comunione dei beni.
La scelta del regime patrimoniale potrà essere modificata con atto pubblico di fronte ad un notaio in qualsiasi momento della vita matrimoniale.
Cosa è la comunione dei beni
Scegliere come regime
patrimoniale la comunione dei beni vuol dire che tutti i beni acquistati dopo
le nozze sono di proprietà di entrambi i coniugi.
In particolare, si intende che saranno di proprietà comune:
In particolare, si intende che saranno di proprietà comune:
- Tutte le proprietà comprate dopo il matrimonio, anche se acquistate separatamente dai due coniugi. Si intende quindi case, terreni, negozi, automobili, fatta eccezione di beni personali.
- I rendimenti dei beni propri di ciascun coniuge, ad esempio quelli bancari.
- Le aziende gestite da entrambi i coniugi e costituite dopo il matrimonio.
- Gli utili e gli incrementi dell'azienda di proprietà di uno dei due precedentemente alle nozze, ma gestita da entrambi dopo il matrimonio.
Il regime patrimoniale del
matrimonio non ha nulla e sottolineo NULLA a che vedere con i sentimenti, la
vastità del vostro amore o cose simili; al momento del fatidico SI, sarete
chiamati ad effettuare una scelta che è meramente burocratica.
Sicuramente ne avrete
discusso fino allo sfinimento con il vostro futuro coniuge leggendo ovunque ed
informandosi con chiunque...le chiacchiere stanno a zero, con la separazione
dei beni ciò che possedete prima e dopo il matrimonio resterà personale, mentre
con la comunione dei beni tutto ciò che avrete dopo il matrimonio sarà parte
del patrimonio di famiglia; comunque vada, in un futuro lontano le eredità
saranno tutelate.
Personalmente credo che la
cosa migliore sia sempre e comunque la separazione dei beni, si spera
che vada sempre tutto bene naturalmente, ma se il diavolo ci mette lo zampino,
si rischia davvero di finire tutti in miseria, faccio un esempio: una coppia di
miei amici si è sposata a Roma, in comunione dei beni, convinta che se avessero
optato per la separazione dei beni, avrebbero messo in discussione il loro
amore; per farla breve hanno fatto qualche debito con le banche per via
dell’acquisto di una casa, poi con la crisi, si sono ritrovati senza lavoro e
nella situazione di non poter pagare più le rate del mutuo! Un casino perché
anche se il mutuo è intestato a lui e la casa a lei, come anche la macchina,
ora non dormono sonni tranquilli e da quel che ho capito si stanno informando
sulla possibilità di cambiare il regime patrimoniale…
In separazione dei beni, tutti
i vostri beni saranno comunque vostri se contestati, i debiti invece
rimarrebbero solo in capo ad uno dei due coniugi così ché, il patrimonio
dell’altro potrà sostenerlo ed aiutare la famiglia ad andare avanti in caso di
difficoltà, inoltre i redditi con la comunione dei beni faranno cumulo e
le tasse pagate saranno superiori…Quindi sempre meglio mettersi al
sicuro, non credete?!
La separazione dei beni non è
relativa solo se succede qualcosa in quanto coppia ma soprattutto per questioni
fiscali ed immobiliari ...la separazione dei beni tutela i coniugi non per le
questioni relative alla coppia ad un eventuale separazione, ma tutela la coppia
nel caso di un finanziamento, per pagare meno tasse o per questioni meramente
fiscali. Poi, indipendentemente da ciò, potrete avere la casa cointestata, il
conto cointestato ...ma la separazione dei beni non c'entra nulla con la vostra
personale gestione delle finanze e delle eventuali proprietà.
La questione è comunque molto
più complessa, ma in linea di massima fate questo ragionamento (molto
semplificato): In regime di separazione dei beni, se dopo il matrimonio
vengono acquisite dei beni mobili od immobili che sono intestate solo ad uno
dei coniugi, queste sono dell'intestatario. Ma è un concetto molto vago e generico,
difatti in giurisprudenza si possono trovare tante interpretazioni che
stravolgono questo concetto!
In tutto questo districarsi
di norme e di ragionamenti su come difendere il futuro patrimonio di famiglia,
c’è chi la pensa diversamente. Ho conosciuto moltissime persone favorevoli alla
comunione dei beni perché semplicemente la parola "separazione" nel
loro matrimonio non doveva proprio esistere; La scelta del regime patrimoniale
non ha niente a che fare con l'amore è il matrimonio ma solo come la
famiglia si dovrà interfacciare con lo stato, allora suggerirei ai giuristi di
cambiare il nome a queste due opzioni al fine di non condizionare le scelte
fiscali della futura famiglia.
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