Nel 1833 viene
fondato in Francia da Eugène-Francois Vidocq il
Bureau de
renseignements pour le commerce (letteralmente ufficio
informazioni
per il commercio), la prima agenzia di investigatori privati
che forniva
(dietro pagamento) servizi informativi e di sorveglianza ai
commercianti.
Eugène-Francois Vidocq (1775-1857).
Questo tizio
tutto era tranne for ché uno stinco di santo.
A 13 anni ruba
l’argenteria di famiglia, non lo fa per soldi, il padre era
un panettiere e
i soldi non erano troppi ma nemmeno pochi, lo fa per la
voglia di
esuberanza che lo distingue dagli altri suoi coetanei, sempre in
cerca di guai e
di beghe per passare il tempo, in fin dei conti di studiare
proprio non gli
andava e neanche di lavorare al forno con il padre.
Il padre quando lo
scopre lo fa incarcerare per 10 di giorni, allo scopo di
infliggere nel
suo ragazzo la giusta punizione e una corretta educazione.
L’idea del
padre però non funziona perché Vidocq esce di galera, finge
di fare il
bravo ragazzo per qualche mese e poi una mattina, svaligia la
cassa del
negozio del padre con lo scopo di pagarsi il biglietto per
emigrare in
America.
Il piano va
storto e mentre era nel porto in attesa di acquistare il biglietto, alcuni fulfanti lo accerchiano, lo malmenano e lo derubano di tutti i suoi averi..
Quindi è costretto
a tornare dal padre con la coda tra le gambe .
Di fare il
fornaio proprio non gli va, quindi decide di arruolarsi
nell’Armata
Rivoluzionaria, dove partecipa a diverse battagli
importanti
dimostrando coraggio e molto onore – ma le battaglie più
aspre le
affronterà contro i suoi commilitoni, per storie di donne e
carte, quindi
abilissimo di spada, ne affronta circa 14, ne ferisce 2 e poi
fa l’errore di
sfidare a duello un suo superiore che ferisce a morte.
Non gli rimane
che disertare e fuggire lontano ma lo beccano e per
un pelo sfiora
la condanna a morte, se non fosse che in guerra aveva
combattuto
valorosamente, quindi si limitano a buttarlo fuori
dall’esercito.
Vidocq Torna a
casa ad Arrà che poi è un paesino di quattro anime ed
un tipo come
lui, donne, duelli, guerra, galera si ammalta subito di un
alone
leggendario, “Leggenda” è una cosa che Vidocq intuisce essere
molto, molto
importante.
Non resta
libero per molto tempo, finisce dentro per una rissa per
donne, dovrebbe
rimanerci solo per 6 mesi ma, cerca sempre di
scappare, lo
riprendono tutte le volte così che la condanna cresce.
Le poche volte
che è fuori, accumula molti reati più o meno gravi e
alla fine
decidono di metterlo ai lavori forzati con altri galeotti del
suo calibro.
Durante la
marcia per raggiungere i luoghi dei lavori, tenta sempre di
fuggire, lo
riprendo sempre finchè un giorno riesce a farla franca.
Qualche mese di
libertà e viene di nuovo ripescato con le mani nel
sacco intento a
falsificare titoli di stato.
Questa volta la
situazione si fa davvero pericolosa perché la giustizia
accumula tutti
i reati di cui si è reso colpevole e decidono di
condannarlo a
morte…ma lui non ci sta, è salta dalla finestra del
tribunale,
guada un fine e fugge di nuovo.
Da qui in poi
la latitanza diventa per lui una vera e propria scuola
criminale,
frequenta le bande più emarginate della società di allora,
criminali,
nomadi, briganti, impara a rubare e a scassinare, impara
anche le arti
marziali, impara anche il savate che è una specie di boxe
con i calci
sviluppatasi in Francia, conosce la malavita e le
organizzazioni
più spietate delle città Francesi.
Più tardi finisce nuovamente
dentro ma, questa volta si rende conto di non avere più la
stessa
prontezza, la stessa forza di una volta, ha 34 anni e per la vita di
un tempo, per
come l’ha vissuta, quei anni li sente come un macigno sulla
sua testa.
Capisce di non
essere più in grado di fuggire e capisce anche di essere
una leggenda
tra i malavitosi di Francia, a Parigi è quasi un eroe, così
decide di
contattare la polizia e di offrire i suoi servigi come spia.
Lui non è da
confondersi come una qualunque spia pentita del suo
passato
criminale, lui si traveste, cambia identità, entra all’interno
delle
organizzazioni e quando è il momento giusto li fa arrestare tutti,
ma soprattutto
si struttura e mette in piede un organizzazione
composta da
persone di sua fiducia, gente come a lui che sa il suo
fatto, li
addestra e fonda la brigata di sicurezza, riconosciuta anche
dalla
Prefettura.
I risultati delle
sue operazioni sono straordinari e quindi il Prefetto
decide di
assorbire l’organizzazione negli organi di Polizia, lui è a
capo.
Per molti anni
prosegue la sua attività di polizia segreta, poi un giorno, in
prefettura
cambiano i vertici, a qualcuno non piacciono i metodi di
Vidocq e lui
decide di andarsene.
Quindi nel 1833
Fonda la prima agenzia investigativa che si distingue
nella lotta di
falsi banchieri, truffatori e contraffattori, ottenendo
successo e
soprattutto molti nemici.
Qualcuno tentò
di farlo arrestare ma nessuno fu più in gardo di metterlo
con le spalle
al muro, aveva ormai i suoi avvocati e i suoi contatti politici
che fino alla
fine dei suoi giorni gli furono fedeli.