venerdì 18 settembre 2015

Figlia molestata ma padre deve risarcire famiglia stupratore

Una storia che ha dell’incredibile, una di quelle storie che fanno da confine, da linea di demarcazione, tra il giusto e l’ingiusto, tra la giustizia e la legge.
Accade a Faenza dove un professore, tale Enzo Foschini è stato condannato in Cassazione per le molestie ai danni di una sua alunna e sta scontando la pena di 3 anni di carcere. Accade che un padre, il Sig. Davide Zaccarelli, padre della fanciulla che anni dopo le molestie si è tolta la vita, ha perso la causa civile e ora dovrà risarcire la famiglia del molestatore.

Fonti giornalistiche rivelano che la figlia di Zaccarelli fu molestata dal suo docente nel 2007, quando aveva da poco compiuto 15 anni. Più tardi nel 2014 la giovane si è tolta la vita, mentre Enzo Foschini è stato condannato in Cassazione per il reato commesso. Nel frattempo però il padre, Davide Zaccarelli intentò una causa civile contro il molestatore e la sua famiglia, causa che ha perso e per cui è stato condannato a risarcire la famiglia del molestatore:

    “Il processo civile per il risarcimento del danno ha invece visto un giudice condannare il padre della ragazza a un risarcimento, nei confronti della famiglia del molestatore, di 40mila euro di spese processuali e morali. La sentenza è immediatamente esecutiva e Zaccarelli sta pagando con un quinto dello stipendio ma la madre di Foschini, attraverso un legale, ha chiesto 21mila euro entro 10 giorni, pena il pignoramento dei beni.

La condanna di Zaccarelli al risarcimento parte da un’indagine della Guardia di finanza secondo cui Enzo Foschini, per evitare di pagare la provvisionale per la condanna per molestie, avrebbe spostato somme di denaro nel conto di un parente (sembrerebbe la madre), Trasformando il suo stato economico in nulla tenente. In primo luogo un giudice dispose, dunque, il sequestro del conto del padre di Foschini. Poi però un altro giudice fece fare una perizia contabile, secondo cui non c’era prova che il denaro nel conto fosse effettivamente quello trasferito dal figlio. A quel punto i familiari di Foschini, ritenendosi danneggiati dal sequestro, pretesero il risarcimento del danno, accordato dal giudice, che ha dunque condannato Zaccarelli”.

Questa storia ha dell’incredibile, abbiamo una ragazza che impaurita si rivolge ai propri genitori confidandogli il dramma che la stava vivendo, dell’esistenza di un molestatore che approfittando del suo incarico professionale abusava di lei.
Abbiamo dall’altra parte una famiglia “per bene” che crede nelle istituzioni e nella giustizia e che forte di ciò intraprende una causa penale e civile che vedrà la giovane vittima del vile gesto protagonista di un percorso legale lungo e tortuoso. Posso lontanamente immaginare quale sofferenze, quali tensioni e disagio possa aver causato questa sventura nella giovane ragazza, che oggi non c’è più.

Una famiglia quella dei Zaccarelli che dovrà pagare a mio avviso un risarcimento del danno causato dall’adozione di una prassi giudiziaria a loro non imputabile, di una interpretazione della legge che fa in inorridire!
Mi chiedo a questo punto dove è la sensibilità e la comprensione di un genitore che, invece di implorare perdono per le meschine azioni condotte dal proprio figlio, arrivi a chiedere denaro per aver subito un danno imparagonabile a quello subito dalla famiglia Zaccarelli.

Mi vengono in mente le parole di un “tizio” che in una trasmissione televisiva che mi vedeva ospite, asseriva che la buona scuola doveva essere l’agenzia educativa principale e che assumere un investigatore privato a Roma era un azione che andava contro la tutela del minore.
Il Sig. Zaccarelli ha affidato la propria figlia alla buona scuola, fiducioso delle istituzioni scolastiche, ma, ai me è stato sfortunato come lo sono molte altre famiglie o ragazzine e ragazzini che per timore di subire ritorsioni non denunciano i loro docenti!