lunedì 20 agosto 2018

Separazione: Addebito a chi intrattiene relazioni virtuali in rete


Tutto iniziò con la chat Mirk, ma la cosa era ancora molto circoscritta, poi con l'avvento dei social network e soprattutto di facebook il collasso - è un dato di fatto - da quando  è nato internet l'infedeltà coniugale è aumentata verticosamente. Grazie alla facilità con cui si può relazionarsi con altre persone, sparse in tutto il mondo, il web è divenuto il mezzo prediletto per uomini e donne in cerca di relazioni sentimentali, avventure, amicizie e sesso - la rete ha difatto sostituito - la vita reale.
Non serve certo un investigatore privato per comprendere che un tradimento è tale quando si istaura una relazione sentimentale extraconiugale con un altro soggetto; ciò vale anche per quelle relazioni virtuali.
La Corte di Cassazione ha recentemente ribadito come l'infedeltà sul web sia pienamente punibile, dichiarando inammissibile il ricorso di un uomo infedele in considerazione all'assegno di mantenimento da corrispondere alla moglie.

La decisione della Cassazione

L'uomo, dopo aver intrapreso diverse relazioni extraconiugali, è arrivato fino alla Cassazione per tentare di annullare le rivalse della propria moglie.
La Corte d'Appello lo aveva di fatti condannato a risarcire la propria moglie con un assegno di 600 Euro al mese, in quanto riconosciuto colpevole di tradimento online.
L'uomo aveva invece richiesto che fosse la moglie a riconoscergli un assegno in quanto aveva abbandonato il tetto coniugale dopo essere venuta a conoscenza dell'infedeltà perpretata dal marito.
Gli ermellini, però, hanno invece escluso la violazione dell'obbligo di coabitazione, mentre hanno ritenuto valida l'accusa di violazione dell'obbligo di fedeltà a danno della donna.


Secondo i giudici, l'uomo era intento nella ricerca di relazioni fuori dal matrimonio tramite internet e questo è stato ritenuto sufficiente a condannarlo. "Questa circostanza è ritenuta fattivamente idonea nella compromissione della fiducia tra moglie e marito provocando l'insorgenza di una crisi matrimoniale che ha causato in nessocausale della separazione".

A conti fatti, la Suprema Corte ha respinto ogni richiesta avanzata dal marito avvallando le conclusioni espresse dalla Corte d'Appello. Ora il soggetto della vicenda sarà costretto a versare 600 Euro al mese all'ex moglie come diritto di separazione.

La violazione dell'obbligo di fedeltà

Ciò che più si evidenzia in questa sentenza è la palese violazione dell'obbligo di fedeltà che prevale su quella dell'abbandono del tetto coniugale.
L'uomo, per difendersi, ha sempre cercato di ridimensionare la sua condotta, cercando di convincere i giudici che si trattasse meramente di contatti virtuali.

1 commento:

  1. Separazione: Addebito a chi intrattiene relazioni virtuali in rete
    Svolgendo la mia attività di investigatore privato a Roma, sovente mi capita di dover affrontare tematiche relative alla separazione giudiziale, in questo post riconosco nuove e importanti iniziative da parte della cassazione.

    RispondiElimina