venerdì 12 aprile 2013

L'INVESTIGATORE PRIVATO...UNA SCELTA DI VITA

Mi capita spesso di ricevere numerosi curriculum vitae, di persone che desidererebbero collaborare presso la mia agenzia investigativa Atlantica.                                                                                                                                         Leggo in gran parte di questi curriculum, qualità inutili per la nostra attività e traspare la totale ignoranza della conoscenza per il settore.
La professione dell'investigatore privato è molto delicata e piena di difficoltà; si esce presto di casa sensa sapere a che ora sarà il rientro, si dorme poco, non si possono organizzare fine settima o vacanze future... Natale, Capodanno e Pasqua sono un incognita.
Non c'è un orario di lavoro definito e diventa difficile mantenere rapporti personali e interpersonali con amici e parenti, i quali, svolgendo attività lavorative normali, difficilmente riesco a comprendere quali siano le esigenze e i doveri di un detective privato.    
Durante lo svolgimento del servizio siamo costretti, per ovvie ragioni, a prolungati appostamenti, dove la minima distrazione potrebbe compromettere il buon esito dell'indagine. Ciò comporta grandi disagi, difficilmente si riesce a pranzare o cenare e cosa ben più grave, il più delle volte, siamo costretti a trattenere i normali bisogni fisiologici per non perdere di vista il soggetto investigato.
Non andare al bagno nuoce gravemente alla salute di qualunque essere umano, in più dobbiamo considerare che, gran parte dei pedinamenti e degli appostamenti, vengono eseguiti in moto, specie per quei colleghi che come me, operano in grandi città, trafficate e affollate come Roma. Quindi l'inverno bisogna combattere il freddo e la pioggia, mentre l'estate il forte caldo e la disidratazione.      
Ogni indagine richiede molta abilità sia operativa che strategica, senza mai dimenticare di attenzionare  e di esaminare tutti i cavilli legali del caso, per non incappare in denuncie o diffide.                                                                                                                            
Terminata l'attività lavorativa si ritorna a casa, ma è buona abitudine guardarsi le spalle poichè di tanto in tanto si aggiungono nuovi "amici" che telefonicamente o con chiare azioni intimidatorie, promettono vendetta...Il bello è che, a gran parte degli investigatori italiani, non viene riconosciuto loro, il diritto di possedere il porto d'armi.
Tutte le difficolta professionali si ripercuotono inevitabilmente sulla famiglia e sulla vita privata...vi assicuro che trovare una donna che possa sopportare quanto detto, non è facile...questo non è un romanzo e quando si è stanchie o ci si stufa, non si può spegnere la tv o chiudere il libro... Il nostro lavoro è determinato dalla passione e dalla voglia di aiutare il prossimo, chi non possiede queste caratteristiche e pensa solo al denaro...è fuori!

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