lunedì 5 agosto 2013

Chiude i ladri all'interno dell'auto, dovrà risarcirli con 18mila euro

Il proprietario del mezzo denunciato per sequestro di persona. Barista minacciato di querela perché non voleva servire un caffè ad uno spacciatore che stazionava tutto il giorno davanti al locale.

Condanna penale e risarcimento di 18mila euro ai ladri che gli stavano rovistando dentro l’autovettura e che il proprietario, incautamente, ha chiuso dentro in attesa della polizia. E non è l’unico caso di persone che da vittime di un reato diventano imputati per un’altra violazione.
È la disavventura vissuta da un perugino che una sera, uscendo da una discoteca, ha trovato due ladri che avevano aperto la sua vettura e stavano cercando soldi e oggetti da rubare. Il ragazzo avendo visto la scena da lontano ha subito chiamato la polizia denunciando il furto in atto e chiedendo di fare presto. Poi si è avvicinato all’auto in silenzio, ha chiuso lo sportello aperto e ha azionato la chiusura centralizzata: «Adesso non vi muovete da lì fino all’arrivo della polizia che ho già chiamato». Un comportamento che gli è costato molto caro.
Gli agenti, infatti, hanno portato via i due ladri per tentato furto e danneggiamento, ma una volta in questura hanno anche raccolto la denuncia dei due ladri a carico del proprietario dell’auto: sequestro di persona. Un’accusa assurda, ma che a norma di codice sussiste «pienamente se il ladro è impossibilitato ad uscire e a comunicare ad alcuno la propria posizione». Anche il giudice ha ritenuto che fosse così visto che ha condannato il proprietario della vettura a pagare 9mila euro a testa ai due ladri.

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