lunedì 3 febbraio 2014

Difesa personale e domestica con pistola...


Secondo le Questure, sono circa tredici milioni i cittadini italiani che detengono un arma da fuoco legalmente autorizzata, ma sono numeri sfuggenti, come incerta è la regolamentazione in materia.
Diminuiscono le richieste per il porto d’armi per difesa personale, mentre sono in aumento le richieste per porto d’armi ad uso sportivo, più semplici da ottenere e dalla durata di sei anni.
Negli ultimi 3 anni sono state concesse 700.000 licenze sportive e non tutti i possessori di queste autorizzazioni, osservano gli obblighi limitativi previsti dalla legge.
Per tanti aspiranti pistoleri, l’uso sportivo delle armi è solo una facile scorciatoia per poter girare armati, in questi tempi di crisi e con la criminalità in crescente aumento, si rafforza anche negli italiani il bisogno della difesa armata “fai da te”.
Quello della "Legittima Difesa" in Italia è un argomento davvero interessante ed assurdo. Sono anni che cerco di capire, di comprendere quali siano le dinamiche e le valutazioni che portino all'esito, positivo e non, di uno scontro a fuoco, ma a tutt'oggi non sono riuscito a capirlo, grazie all'interpretazione che ognuno da alle legislazione vigenti, che come spesso accade nel nostro paese, vanno sapute interpretare.
I consigli che posso dare a chi detiene un arma in casa sono quelli di adottare tutte le misure necessarie al fine di mettere in sicurezza la custodia dell’arma, non improvvisarsi agenti di polizia e soprattutto, prendere coscienza della potenzialità bellica e della pericolosità dell’arma detenuta.
La paura più diffusa tra gli italiani è quella di subire un aggressione in casa (da distinguere dal normale furto); la paura, alimentata dai recenti fatti di cronaca è divenuta fobia, sentimento questo che ha alimentato il diritto alla difesa personale e domestica.
Quando si subisce una aggressione in casa a scopo di rapina è facile perdere la testa e finire in una situazione di pericolo o nella condizione di dover subire (in seguito) un processo per omicidio.
L’errore che molte persone armate fanno è quello di custodire la pistola sotto il cuscino, consegnandola a loro insaputa direttamente agli aggressori, che astutamente attendono il momento di sonno propizio per poter accedere all’interno della camera da letto, anestetizzare i mal capitati, per poter in seguito raggiungere i loro scopi (rapina, aggressione, furto, violenza sessuale, ecc...).
La difesa è tale quando siamo noi a difenderci, andare in giro per casa con la pistola in pugno, alla ricerca di malviventi, è già un eccesso di legittima difesa, e come spesso accade, se ci scappa il morto, si finisce sicuramente in galera.
Una situazione di difesa domestica può essere la seguente:
Sentiamo dei rumori e ci allarmiamo;
Comprendiamo che c’è qualcosa di anomalo e che in casa ci sono dei malviventi;
Ci chiudiamo in camera con i nostri familiari;
Chiamiamo le forze dell’ordine, avvisandoli che siamo armati e di quanto sta accadendo;
Spengiamo le luci ed attendiamo gli eventi.
Comportandoci in questo modo, abbiamo fatto il possibile per difendere la nostra incolumità e quella dei nostri cari, evitando in maniera assoluta il contatto diretto con gli intrusi.
Il problema reale avviene quando, malgrado tutte le misure adottate, il malvivente abbia intenzione di entrare nella camera dove vi siete chiusi e dove non avete via di fuga...
A quel punto fossi in voi, griderei il più possibile un messaggio di facile comprensione: “Se entri, sparo”...legalmente non so come finirebbe, ma coscientemente, penso che abbiate fatto il possibile per evitare una aggressione o un conflitto a fuoco.
Ricordate sempre che spesso la legge ed il buon senso non sono la stessa cosa e che un omicidio obbliga il giudice ad aprire un'inchiesta da cui non saprete mai come ne uscirete.
Info: Investigatore Privato Roma

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