sabato 13 settembre 2014

Una mattinata di indagine alle costole del Sig. X


Anche oggi è stata una giornata di lavoro lunga e faticosa, fatta di molti imprevisti...quelli non mancano mai, sono li nascosti da qualche parte pronti a manifestarsi nel momento meno opportuno e più propizio per l'indagine.
Questa mattina ho aspettato per più di un ora il mio collega Alessio che mi avrebbe dovuto affiancare durante le operazioni di localizzazione del veicolo e poi di pedinamento... ma proprio a casusa di un imprevisto, la sua autovettura, una nuovissima Smart two, lo ha lasciato in panne nel bel mezzo del GRA, in attesa del soccorso stradale.
"Bella fregatura"! Mi sono fatto coraggio e proprio come accadeva agli inizi della mia carriera professionale, ho ingranato la marcia e sono andato in servizio da solo.
Premetto - quando avevo 19 anni la localizzazione dei veicoli la vedevi solamente nei film di 007 e quando dovevi fotografare la persona investigata, dovevi essere molto abile nel coordinare lo zoom, la messa a fuoco manuale e taratura gli ISO - oggi le fotocamere sono automatizzate, tutta un altra storia.
Il soggetto delle mie indagini è davvero una brutta persona, di quelle con cui non vorresti mai avere nulla a che fare nella vita. A dire della mia cliente, il Sig. X è un uomo che campa di espedienti e piccole truffe, non ha precedenti penali ma é comunque alla stregua dei peggiori criminali, munito (dice la cliente) di una pistola semiautomatica con annesso silenziatore nascosta nel capannone di casa.
Alle ore 03:00 istallo il dispositivo GPS calamitato sotto la scocca di una Mercedes Classe A, autovettura questa utilizzata dalla persona oggetto delle mie indagini.
Per non destare sospetto mi allontano dalla zona ed attendo che il Sig. X si muova.
Alle ore 04:00 "aggancio" il mio uomo mentre percorre la via Ardeatina,  la sua guida è pacata, non sospetta certo della mia presenza ne tanto meno che l'intelligence della mia agenzia investigativa a Roma, "Atlantica Investigazioni" stia svolgendo da circa 10 giorni una ricerca e raccolta informazioni sul proprio conto.
La strada è ancora libera e decido per tanto di dargli una distanza di circa 200 metri - penso fra me e me - "rischio zero".
Dopo circa venti minuti l'uomo ferma l'auto all'interno del parcheggio riservato ai clienti del supermercato Pim, situato in zona Ardeatina; vista l'ora il posto risultata essere particolarmente isolato e privo di altri soggetti.
Devo stare molto attento a non farmi notare, un appostamento azzardato insospettirebbe il Sig. X, che per causa mia potrebbe repentinamente cambiare i suoi programmi, del resto non so ancora quale siano le sue intenzioni e di certo questo posto isolato non promette nulla di buono, ho la sensazione che stia per accadere qualcosa di particolare che dovrò assolutamente documentare. Il tempo stringe ed è arrivato il momento di guadagnarsi la parcella.
Abbandono la mia Alfa lontano dal parcheggio in parola e con lo zaino in spalle che contiene la mia attrezzatura, di corsa raggiungo il posto segnalato dalla mappa del palmare,  che comanda il localizzatore GPS.
Ora intravedo il parcheggio e l'autovettura dell'uomo posteggiata nel bel mezzo del piazzale. Arresto la mia corsa e rapidamente do uno sguardo attento nella zona che circonda il supermercato - devo essere breve e risoluto - quindi intravedo una fitta vegetazione alle spalle della Mercedes, dove il Sig. X è in attesa.
Rapidamente scavalco una rete ed aggiro il piazzale in questione, quindi inizio ad insinuarmi  all'interno della radura, dimenandomi tra foglie e rami, alla ricerca disperata di un punto ottimale dove poter posizionare il mio teleobiettivo.
L'adrenalina mi spezza il fiato e la storia della pistola silenziata mi rende ancora più nervoso, ripeto tra me e me "nulla di buono" - devo assolutamente essere invisibile altrimenti finisco male!
Il ricordo va inevitabilmente a quando ero in servizio nei Parà e alle lezioni di mimetizazione che ero costretto a sorbirmi durante i continui addestramenti; il tenente gridava con tono marziale "spezzando le sagome e i profili sarete salvi"...così con molta premura preparo la mia reflex, inserisco il teleobiettivo posizionandolo sul trepiede telescopico, programmo l'esposizione del diaframma e vado immediatamente in puntamento.
La sensazione che provo in queste situazioni è molto strana, mi immedesimo in un cecchino o peggio ancora in un killer che appostato con il suo fucile attende il momento giusto per esplodere il colpo fatale.
Nel frattempo il sudore pervade la mia fronte mentre le zanzare si cibano del mio sangue, che a giudicare dalle numerose punture, pare piacergli molto.
Il sudore ora gronda sul volto e l'occhio che mira, strizza al sale e alla stanchezza di quella estenuante attesa; non so ancora quanto potrò resistere rannicchiato in attesa degli eventi.
Sono le ore 05:30 e finalmente vedo arrivare una motocicletta, modello Ducati Monster, che prima di sostare nel piazzale, effettua diversi giri nel parcheggio come per controllare che tutto sia apposto.
La Ducati accosta velocemente vicino alla Mercedes e con fare circospetto l'uomo toglie il casco, scende dalla moto e velocemente accede a bordo dell'auto.
La mia reflex immortala quelle immaggini come una mitragliatrice, effettuando in pochi secondi più di 25 scatti.
Trattasi di un ragazzo avente l'età apparente di circa 27 anni, dai lineamenti del viso marcati e dalla corporatura esile.
I due rimangono in auto a conversare animatamente mentre la mia reflex continua ad immortalare ogni attimo di quell'incontro, alla ricerca di qualche evidenza.
Sono le ore 06:00 e nel parcheggio iniziano ad arrivare altre vetture che nulla hanno a che fare con i fatti che mi interessano.
Improvvisamente il motociclista scende dall'auto per portarsi dietro la vettura, apre il bagagliaglio e prelevare un pacco di piccole dimensioni che poi riposa nel suo zaino - quindi infila il casco e rapidamente si allontana dal piazzale a gran velocità.
A questo punto il Sig. X accende il motore della propria Mercedes per riprendere la corsa in direzione della propria abitazione, quindi ripongo il materiale fotografico all'interno del mio zaino ed esco dal mio appostamento con le ginocchia intorpidite dalla scomoda posizione, cercando di guadagnarmi velocemente a strada per uscire dalla vegetazione.
Tornato a bordo della mia auto, seguo le indicazioni del mio palmare per raggiungere la posizione del GPS istallato nella Mercedes del mio uomo.

Segue...

by
Investigatore privato

mercoledì 10 settembre 2014

Twin Towers - 11 Settembre, osservazioni su complotto

Riflettendo sull'11 Settembre ho avuto modo di appuntarmi qualche stranezza che la mia professione di investigatore mi porta a fare:
1) casualmente i terroristi hanno scelto un giorno in cui praticamente quasi la totalità delle forze aeree americane erano impegnate in esercitazioni;
2) casualmente nessuno si é accorto che avevano dirottato degli aerei... Nemmeno quando i transponder erano stati spenti ( tra gli scettici c è chi dice che una volta spento il transponder l aereo... Puff sparisce... Be notiziona l aereo sui radar continua a vedersi)
3) guarda caso l unica ripresa dell’impatto al pentagono si vede male mentre dello schianto alle torri ci sono settecento riprese;
4) guarda caso le uniche riprese dei dirottatori in aeroporto non riportano timbro temporale;
5) Guarda caso dopo ripetute segnalazioni provenienti da più fonti ( se volete ve le elenco) nessuno ha deciso di muovere un dito contro personaggi già noti che arrivavano negli stati uniti ( le segnalazioni venivano sia dall’interno dell’FBI che dagli uffici americani competenti nel paese di origine oltre che da alcuni uffici di intelligence europei)
5) caso strano dopo l attentato ... Qualche ora dopo... Gia si sapeva chi era il mandante e addirittura alcuni nomi dei dirottatori.... (Per farvi capire... Sulla strage di Bologna e su Ustica ancora ci sono seri dubbi)
6) il fatto che lo schianto sul pentagono sia stato frutto di una manovra veramente difficile anche per un pilota molto molto esperto ( parole di numerosi piloti di aerei commerciali) non lo dice mai nessuno
  I sei punti sopra elencati sono facilmente documentabili risaputi e comprovabili, voglio però soffermarmi sull'attentato al Pentagono. Per chi non lo sapesse, il PENTAGONO,  è il luogo più video sorvegliato del pianeta, conta circa una trentina di telecamere esterne, per non parlare dell'interno: video sorvegliato ovunque, porte che un tempo si aprivano con tessere password, oggi le porte si aprono con codice vocale e lettura delle impronte digitali...  Ora, se ben vi ricordate l'unica immagine che ci hanno mostrato era quella di un fotogramma che dura 2 secondi in cui si osserva una fiammata, che tra l'altro non si vede neanche tanto bene, all'ora la domanda viene spontanea; dove sono le altre immagini?
...ai posteri l'ardua sentenza!